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09
Ott
2013

Progetti di ricerca

L'Università degli Studi Internazionali di Roma - UNINT promuove e finanzia l'attività di ricerca a livello di Ateneo mediante il Fondo per la Ricerca Scientifica di Ateneo (FRSA). Quest'ultimo è costituito dai finanziamenti deliberati dal Consiglio di Amministrazione e/o provenienti da istituzioni pubbliche o private. La sua dotazione ha valenza annuale. In base al Piano di Ricerca Annuale (PRA) il Fondo, oltre ad essere destinato a Servizi per la ricerca e Organizzazione eventi scientifici, è rivolto al finanziamento di Progetti di Ricerca in risposta a Bando annuale.

Progetti di ricerca finanziati dal FRSA della UNINT (2015 - 2021)

Analisi degli ecosistemi imprenditoriali come reti di imprese

Il concetto di ecosistema, di fondamentale importanza per lo sviluppo economico e per l’innovazione, è stato introdotto nel campo delle organizzazioni negli anni ‘80 come metafora di un sistema di soggetti fortemente interconnessi. Quando tale sistema agisce nella prospettiva di attenzione alla collettività e alle comunità, includendo le forze sociali, culturali ed economiche nel processo imprenditoriale, si utilizza in letteratura il termine “ecosistema imprenditoriale”. Negli ultimi anni il concetto di ecosistema imprenditoriale ha ricevuto grande attenzione sia nel campo del management e dell’innovazione, sia nella ricerca scientifica, come testimoniato dal crescente numero di articoli pubblicati su riviste scientifiche internazionali, anche di grande rilevanza. La ragione risiede nelle moderne prospettive date dalla capacità di gestire la complessità mediante la quale siamo in grado di fornire risposte alle problematiche culturali, imprenditoriali ed economiche necessarie al corretto andamento di un ecosistema. La domanda di ricerca alla quale questo progetto vuole rispondere è se sia possibile definire una serie di dimensioni imprenditoriali e un sistema di misure ad esse collegate grazie alle quali riconoscere se un sistema di aziende, anche distribuite tra più nazioni, possieda le caratteristiche proprie di un ecosistema. Al fine di riuscire in questo intento si vuole costruire una metodologia innovativa di analisi partendo dal presupposto che sistemi di agenti interconnessi possono essere modellizzati come una rete interorganizzativa e studiati mediante la Teoria della Complessità. Grazie a tale paradigma e, contemporaneamente, all’individuazione delle dimensioni imprenditoriali, sarà possibile costruire un modello di analisi utilizzando le metriche delle Complex Networks e della Social Network Analysis.

Arte e tecnologia: l'innovazione tecnologica come strumento di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale

Il progetto intende indagare potenzialità e rischi derivanti dalla coniugazione del mondo digitale, dell’innovazione tecnologica, con quello, apparentemente più statico, dei beni culturali al fine di individuare parametri di riferimento attorno ai quali costruire un modello di integrazione che garantisca la complementarietà e interoperabilità di tutte le componenti del sistema culturale come driver strategico per lo sviluppo equo e sostenibile dei territori nonché come espressione e luogo per la costruzione delle identità individuali e collettive, dei nuovi vincoli sociali e, conseguentemente, della creazione del capitale sociale. Definire quindi un ripensamento del patrimonio culturale come possibile piattaforma di sviluppo grazie al potenziamento di direttrici di sviluppo presupponenti una reale capacità imprenditoriale, in grado di garantire quella evoluzione di un modello integrato, in parte già avanzato con la formula, anch’essa oggetto di approfondimento nel progetto, dei distretti culturali evoluti, intesi come rete di relazioni, capaci di generare ecosistemi supportivi per l’innovazione, integrando la filiera culturale con le altre filiere produttive. Una dimensione che, accanto allo studio delle potenzialità e degli ambiti di applicazione della innovazione tecnologica nel settore dei beni culturali, si pone quale base di un ulteriore approfondimento che sarà dedicato allo specifico del PNRR che alla cultura (e al turismo anch’esso oggetto di uno specifico focus della ricerca nella sua dimensione binaria con la cultura) dedica una specifica missione.

Turismo internazionale e strategie di ‘marketing linguistico’ per l’analisi del ruolo della sostenibilità nella promozione del country brand e nella percezione dell’immagine turistica nazionale

ll turismo rappresenta un importante settore dell’economia italiana, con una grande potenzialità in termini di crescita e occupabilità così come a livello di integrazione sociale e culturale. In base al Rapporto Banca d’Italia del 2020, le entrate mondiali da turismo internazionale (in euro) sono diminuite del 64%. In tale quadro, segnato dalla pandemia per Covid-19, la quota di mercato dell’Italia si è leggermente ampliata, dal 3,4 al 3,7%, consolidando la quinta posizione a livello globale. Come riporta l’Indagine internazionale sul turismo di Banca d’Italia (18 giugno 2021) il surplus della bilancia turistica dell’Italia in rapporto al PIL, pur dimezzatosi allo 0,5%, rimane invece superiore alla media europea. Nello specifico, “per l’Italia le entrate turistiche dall’estero sono state pari all’1%del PIL nel 2020: un peso appena inferiore a quello medio dell’Unione europea (UE) e dell’area dell’euro”. All'interno di tale contesto s'inserisce il presente progetto, la cui innovatività risiede nell'oggetto d'indagine, ancora poco esplorato con metodologie interdisciplinari come quella qui proposta. Esso mira a mettere in campo le competenze di area linguistica (pragmatica linguistica, linguistica testuale e sociolinguistica) in aree di ambito aziendale (comunicazione, digital marketing, country branding, storytelling). La collaborazione di studiosi/e già attivamente impegnati nell’analisi dell’italianità (prodotti, attività e percezione), del country-of-origin effect e del mercato italiano nel mondo consentiranno lo sviluppo di un dialogo inter-disciplinare e di sinergie con potenziali risvolti applicativi che potranno contribuire all’accrescimento della conoscenza e della consapevolezza, sia delle istituzioni che delle imprese, rispetto a tematiche di promozione del Paese che facciano leva sul tema attuale della sostenibilità e utilizzino il canale digitale.

Analisi degli ecosistemi imprenditoriali come reti di imprese

Il concetto di ecosistema, di fondamentale importanza per lo sviluppo economico e per l’innovazione, è stato introdotto nel campo delle organizzazioni negli anni ‘80 come metafora di un sistema di soggetti fortemente interconnessi. Quando tale sistema agisce nella prospettiva di attenzione alla collettività e alle comunità, includendo le forze sociali, culturali ed economiche nel processo imprenditoriale, si utilizza in letteratura il termine “ecosistema imprenditoriale”. Negli ultimi anni il concetto di ecosistema imprenditoriale ha ricevuto grande attenzione sia nel campo del management e dell’innovazione, sia nella ricerca scientifica, come testimoniato dal crescente numero di articoli pubblicati su riviste scientifiche internazionali, anche di grande rilevanza. La ragione risiede nelle moderne prospettive date dalla capacità di gestire la complessità mediante la quale siamo in grado di fornire risposte alle problematiche culturali, imprenditoriali ed economiche necessarie al corretto andamento di un ecosistema. La domanda di ricerca alla quale questo progetto vuole rispondere è se sia possibile definire una serie di dimensioni imprenditoriali e un sistema di misure ad esse collegate grazie alle quali riconoscere se un sistema di aziende, anche distribuite tra più nazioni, possieda le caratteristiche proprie di un ecosistema. Al fine di riuscire in questo intento si vuole costruire una metodologia innovativa di analisi partendo dal presupposto che sistemi di agenti interconnessi possono essere modellizzati come una rete interorganizzativa e studiati mediante la Teoria della Complessità. Grazie a tale paradigma e, contemporaneamente, all’individuazione delle dimensioni imprenditoriali, sarà possibile costruire un modello di analisi utilizzando le metriche delle Complex Networks e della Social Network Analysis.

Arte e tecnologia: l'innovazione tecnologica come strumento di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale

Il progetto intende indagare potenzialità e rischi derivanti dalla coniugazione del mondo digitale, dell’innovazione tecnologica, con quello, apparentemente più statico, dei beni culturali al fine di individuare parametri di riferimento attorno ai quali costruire un modello di integrazione che garantisca la complementarietà e interoperabilità di tutte le componenti del sistema culturale come driver strategico per lo sviluppo equo e sostenibile dei territori nonché come espressione e luogo per la costruzione delle identità individuali e collettive, dei nuovi vincoli sociali e, conseguentemente, della creazione del capitale sociale. Definire quindi un ripensamento del patrimonio culturale come possibile piattaforma di sviluppo grazie al potenziamento di direttrici di sviluppo presupponenti una reale capacità imprenditoriale, in grado di garantire quella evoluzione di un modello integrato, in parte già avanzato con la formula, anch’essa oggetto di approfondimento nel progetto, dei distretti culturali evoluti, intesi come rete di relazioni, capaci di generare ecosistemi supportivi per l’innovazione, integrando la filiera culturale con le altre filiere produttive. Una dimensione che, accanto allo studio delle potenzialità e degli ambiti di applicazione della innovazione tecnologica nel settore dei beni culturali, si pone quale base di un ulteriore approfondimento che sarà dedicato allo specifico del PNRR che alla cultura (e al turismo anch’esso oggetto di uno specifico focus della ricerca nella sua dimensione binaria con la cultura) dedica una specifica missione.

Consumer Xenocentrism vs. Consumer Animosity as Countervailing influences on Purchase Behavior 
The recent application of (sociological) xenocentrism construct (Kent and Burnight, 1951) in the consumer behavior domain has sparked increased research in the behavior of xenocentric consumers. Consumer xenocentrism is defined as a “consumer’s internalized belief of the inferiority of domestic products and a corresponding propensity to prefer foreign products for social aggrandizement purposes” (Balabanis and Diamantopoulos, 2016, p. 61). Although a newcomer in international marketing literature, consumer xenocentrism has been found to be a very promising construct for explaining consumer preferences for foreign products and brands and the rejection of their domestic counterparts (Diamantopoulos et al., 2018). Indeed, a recent comparison of the predictive ability of five consumer dispositions (ethnocentrism, cosmopolitanism, xenocentrism, global identity, local identity) concludes that “the system justification theory based construct of consumer xenocentrism consistently explains both types of biases (toward domestic and foreign products)” (Balabanis et al. 2019, p. 51). However, extant research has failed to explicitly take into account consumer sentiments towards the specific foreign country, the products of which are ostensibly preferred (over domestic offerings) by xenocentric consumers. For example, Diamantopoulos et al. (2018) – using a sample of Russian consumers – empirically demonstrated that consumer xenocentrism is positively related to consumer preferences for Italian (shoe) brands and negatively related to preferences for Russian brands but the authors did not explicitly consider whether Italy is perceived as an affinity country by Russians. If this were to be the case, then the observed effects of consumer xenocentrism may well be confounded with the effects of consumer affinity. Thus county specific sentiments and xenocentric tendencies need to be disentangled when empirically investigating consumer preferences for foreign products and brands.
Turismo internazionale e strategie di ‘marketing linguistico’ per l’analisi del ruolo della sostenibilità nella promozione del country brand e nella percezione dell’immagine turistica nazionale

ll turismo rappresenta un importante settore dell’economia italiana, con una grande potenzialità in termini di crescita e occupabilità così come a livello di integrazione sociale e culturale. In base al Rapporto Banca d’Italia del 2020, le entrate mondiali da turismo internazionale (in euro) sono diminuite del 64%. In tale quadro, segnato dalla pandemia per Covid-19, la quota di mercato dell’Italia si è leggermente ampliata, dal 3,4 al 3,7%, consolidando la quinta posizione a livello globale. Come riporta l’Indagine internazionale sul turismo di Banca d’Italia (18 giugno 2021) il surplus della bilancia turistica dell’Italia in rapporto al PIL, pur dimezzatosi allo 0,5%, rimane invece superiore alla media europea. Nello specifico, “per l’Italia le entrate turistiche dall’estero sono state pari all’1%del PIL nel 2020: un peso appena inferiore a quello medio dell’Unione europea (UE) e dell’area dell’euro”. All'interno di tale contesto s'inserisce il presente progetto, la cui innovatività risiede nell'oggetto d'indagine, ancora poco esplorato con metodologie interdisciplinari come quella qui proposta. Esso mira a mettere in campo le competenze di area linguistica (pragmatica linguistica, linguistica testuale e sociolinguistica) in aree di ambito aziendale (comunicazione, digital marketing, country branding, storytelling). La collaborazione di studiosi/e già attivamente impegnati nell’analisi dell’italianità (prodotti, attività e percezione), del country-of-origin effect e del mercato italiano nel mondo consentiranno lo sviluppo di un dialogo inter-disciplinare e di sinergie con potenziali risvolti applicativi che potranno contribuire all’accrescimento della conoscenza e della consapevolezza, sia delle istituzioni che delle imprese, rispetto a tematiche di promozione del Paese che facciano leva sul tema attuale della sostenibilità e utilizzino il canale digitale.

Consumer Xenocentrism vs. Consumer Animosity as Countervailing influences on Purchase Behavior
The recent application of (sociological) xenocentrism construct (Kent and Burnight, 1951) in the consumer behavior domain has sparked increased research in the behavior of xenocentric consumers. Consumer xenocentrism is defined as a “consumer’s internalized belief of the inferiority of domestic products and a corresponding propensity to prefer foreign products for social aggrandizement purposes” (Balabanis and Diamantopoulos, 2016, p. 61). Although a newcomer in international marketing literature, consumer xenocentrism has been found to be a very promising construct for explaining consumer preferences for foreign products and brands and the rejection of their domestic counterparts (Diamantopoulos et al., 2018). Indeed, a recent comparison of the predictive ability of five consumer dispositions (ethnocentrism, cosmopolitanism, xenocentrism, global identity, local identity) concludes that “the system justification theory based construct of consumer xenocentrism consistently explains both types of biases (toward domestic and foreign products)” (Balabanis et al. 2019, p. 51). However, extant research has failed to explicitly take into account consumer sentiments towards the specific foreign country, the products of which are ostensibly preferred (over domestic offerings) by xenocentric consumers. For example, Diamantopoulos et al. (2018) – using a sample of Russian consumers – empirically demonstrated that consumer xenocentrism is positively related to consumer preferences for Italian (shoe) brands and negatively related to preferences for Russian brands but the authors did not explicitly consider whether Italy is perceived as an affinity country by Russians. If this were to be the case, then the observed effects of consumer xenocentrism may well be confounded with the effects of consumer affinity. Thus county specific sentiments and xenocentric tendencies need to be disentangled when empirically investigating consumer preferences for foreign products and brands.
Cosmopolitismo, animosità economica, etnocentrismo e comportamento d’acquisto in Russia. L’embargo sta creando un nuovo patriottismo russo?
L’obiettivo principale dello studio è di approfondire gli effetti dell’etnocentrismo e dell’animosità economica sul ruolo che l’immagine del Paese estero esercita sulla valutazione di offerte straniere. Nonostante l’ampio numero di studi e articoli sul tema del country-of-origin effect, la piena comprensione dei modelli di consumo relativi ai prodotti stranieri non sembra essere ancora raggiunta. Partendo dai gap scientifici emersi dalla letteratura, lo studio si propone di analizzare l’influenza dell’etnocentrismo, dell’animosità economica e del cosmopolitismo sulle intenzioni di acquisto di prodotti di matrice estera e di valutare come ciascuno di questi costrutti ‐ e le interazioni tra di essi – influenzino le decisioni di acquisto di offerte estere, anche in presenza di un rinnovato senso di patriottismo causato da ragioni politiche.
Country of origin effect, strategie di marketing internazionale ed export performance delle imprese del made in Italy
Il progetto ha lo scopo di ottenere un quadro conoscitivo innovativo ed originale delle modalità attraverso le quali le imprese italiane utilizzano il cosiddetto “country of origin effect” per rafforzare la propria posizione competitiva sui mercati esteri e di fornire uno schema concettuale e metodologico per valutare l’impatto delle diverse modalità di utilizzo della leva della country image nazionale sulle performance di export.
Immagine del Paese e vantaggio competitivo del Made in Italy nel settore del lusso: un’analisi comparativa delle 3 F (Fashion, Food, Furniture) nei mercati emergenti
La ricerca intende contribuire agli studi sul tema del country-of-origin effect, verificando in particolare le influenze esercitabili dall’immagine di una nazione nella sua veste di fonte di produzioni sulle percezioni della clientela estera.
Progetti di budget in sanità e risultati aziendali: il ruolo delle variabili cognitivo-comportamentali nel rapporto tra partecipazione al processo di budget e performance dei medici responsabili di unità organizzativa
Inserito nel filone di studi di behavioural accounting, con particolare riferimento al settore sanitario pubblico, il progetto ha lo scopo di fornire contributi orientati a studiare l’effetto di alcune variabili individuali chiave sui processi decisionali rispetto ad alcune misure di organisational outcome in sanità.
Il credito commerciale in Italia e gli effetti sul finanziamento delle imprese
Il progetto si propone di verificare le relazioni di complementarietà o sostituibilità tra indebitamento bancario e credito commerciale, attraverso la verifica di alcune variabili di performance (innovatività delle imprese, competitività internazionale, accesso al credito) con il credito commerciale e con altre più tradizionali fonti di finanziamento. L’analisi sperimentale è particolarmente importante nel contesto della struttura finanziaria delle PMI italiane che utilizzano la leva del credito commerciale come un vero e proprio canale alternativo di finanziamento.
Regimi / alimentari. cibo e cultura materiale nelle grandi dittature

Il progetto vuole approfondire il tema dell’alimentazione in diversi tipi di regimi del Novecento: quello socialista in Unione Sovietica (1917-1991), quello fascista in Italia (1922-1943), quelli militari e filo fascisti in Portogallo (1926-1974) e Brasile (1964-1985). Se, infatti, i governi successivi alla Rivoluzione d’Ottobre fecero delle politiche sui generi alimentari una vetrina della funzionalità dell’economia pianificata, Mussolini, con la Battaglia del Grano (1925), rivendicò l’autosufficienza italiana; in Portogallo, Salazar mise il vino di Porto in primo piano in un'autocelebrativa Esposizione del Mondo Portoghese che ebbe luogo nel 1940, mentre, in Brasile, ricette di torte che celavano messaggi criptici venivano pubblicate sui quotidiani al posto delle notizie censurate.

Scrivere l'identità. Uno studio sulla lingua letteraria portoghese in epoca moderna e contemporanea

Il progetto di ricerca intende prendere in esame la lingua portoghese con la finalità di individuare e analizzare le diverse forme che essa ha assunto e assume in ambito letterario, in una dimensione diacronica (dalla seconda metà dell’Ottocento all’epoca attuale) e diatopica (Portogallo, Brasile, Africa e Asia lusofone). In particolare, verrà costituito un corpus di opere moderne e contemporanee rappresentative di tutti i contesti geografici lusofoni nel genere narrativo (romanzo e racconto) e se ne approfondiranno, sul piano formale, le scelte linguistiche compiute dagli autori al fine di veicolare un messaggio identitario (sociale, regionale, nazionale) all’interno della propria opera.
La letteratura, in ogni epoca e in ogni luogo, è infatti vettore di standardizzazione della lingua – si pensi al caso italiano – e di riflessione sulla lingua stessa, specialmente in un lasso temporale, come quello prescelto, denso di cambiamenti, nel campo delle estetiche letterarie, tendenti a dare sempre più importanza al significante testuale. Nei Paesi lusofoni – Regioni nel caso di Macao – il dibattito sulla lingua è stato portato in primo piano nei processi d’indipendenza dal Portogallo dei territori d’oltremare e ferve ancora oggi, grazie all’esistenza della Comunidade dos Países de Língua Portuguesa (CPLP), a un vivace e costante dibattito fra autori affermati ed emergenti e alle ricadute editoriali di risoluzioni linguistiche come il Nuovo Accordo Ortografico (1990).

Sub!: localisation workflows (th)at work 2

Il progetto intende approfondire alcuni dei numerosi spunti di ricerca emersi durante il progetto “Sub!: Localisation Workflows th(at) Work” di cui è la naturale prosecuzione. In particolare, basandosi sui dati quantitativi e qualitativi già raccolti attraverso una serie di esperimenti con l’obiettivo di individuare quale organizzazione del lavoro e quali tecnologie consentano di ottenere risultati migliori in minor tempo nella sottotitolazione di documentari dall’inglese all’italiano e dallo spagnolo all’italiano, il progetto si propone: 1) di completare l’analisi dei dati, confrontando la percezione soggettiva dei traduttori (raccolta mediante questionari pre- e post- esperimento e strumenti di rilevazione quali logbook di lavoro e moduli di controllo qualità post-revisione) e i dati oggettivi (le traduzioni realizzate), per individuare le principali problematiche riscontrate ed evidenziare eventuali carenze in fase di traduzione, revisione e post-editing; 2) effettuare una mappatura delle prassi traduttive nelle principali aziende attive in questo settore in Italia e nel Regno Unito, per valutare fino a che punto abbiano integrato i software per la traduzione nei loro workflow e le eventuali lacune tecnologiche e di risorse umane; 3) approfondire il dialogo con i principali produttori di software del settore per sondare le prospettive di sviluppo. Lavorando su queste tre direttrici, finalità di “Sub! 2” è far emergere più chiaramente le competenze professionali attualmente necessarie in ambito audiovisivo, con evidenti ricadute potenziali sulle proposte formative per aspiranti traduttori e sull’aggiornamento professionale per traduttori professionisti.

Terminologia e traduzione: glossario ragionato italiano-cinese-italiano di politica ed economia cinese contemporanea

Il progetto “Terminologia e traduzione: glossario ragionato italiano-cinese-italiano di politica ed economia cinese contemporanea” si inserisce in un àmbito di studi linguistico-metodologico con un’attenzione particolare all’analisi della lingua e agli strumenti di riflessione linguistica che possano avere un impatto positivo sulla didattica della terminologia e della traduzione della lingua cinese e sulla corretta interpretazione e traduzione di contenuti legati allo specifico contesto d’uso.
Il progetto si prefigge di redigere un glossario tematico ragionato italiano-cinese-italiano di terminologia afferente alla politica e all'economia cinese contemporanea. Il glossario ha lo scopo di facilitare l'apprendimento da parte dei discenti di lingua cinese della terminologia oggetto di analisi della presente ricerca e proverà a creare uniformità e coerenza traduttologica nel lessico degli ambiti di studio con una sicura ricaduta sulla didattica dell'interpretariato e della traduzione per i corsi di laurea magistrale LM-94 e LM-37. Al fine di disseminare i risultati della ricerca e rendere coerente l'utilizzo di traducenti italiani nel riferirsi a quegli elementi lessicali tipici della lingua e del contesto politico-economico cinese, il progetto di ricerca prevede la pubblicazione di un glossario diviso in più aree tematiche.

Turismo internazionale e strategie di ‘marketing linguistico’ per l’analisi del ruolo della sostenibilità nella promozione del country brand e nella percezione dell’immagine turistica nazionale
ll turismo rappresenta un importante settore dell’economia italiana, con una grande potenzialità in termini di crescita e occupabilità così come a livello di integrazione sociale e culturale. In base al Rapporto Banca d’Italia del 2020, le entrate mondiali da turismo internazionale (in euro) sono diminuite del 64%. In tale quadro, segnato dalla pandemia per Covid-19, la quota di mercato dell’Italia si è leggermente ampliata, dal 3,4 al 3,7%, consolidando la quinta posizione a livello globale. Come riporta l’Indagine internazionale sul turismo di Banca d’Italia (18 giugno 2021) il surplus della bilancia turistica dell’Italia in rapporto al PIL, pur dimezzatosi allo 0,5%, rimane invece superiore alla media europea. Nello specifico, “per l’Italia le entrate turistiche dall’estero sono state pari all’1%del PIL nel 2020: un peso appena inferiore a quello medio dell’Unione europea (UE) e dell’area dell’euro”. All'interno di tale contesto s'inserisce il presente progetto, la cui innovatività risiede nell'oggetto d'indagine, ancora poco esplorato con metodologie interdisciplinari come quella qui proposta. Esso mira a mettere in campo le competenze di area linguistica (pragmatica linguistica, linguistica testuale e sociolinguistica) in aree di ambito aziendale (comunicazione, digital marketing, country branding, storytelling). La collaborazione di studiosi/e già attivamente impegnati nell’analisi dell’italianità (prodotti, attività e percezione), del country-of-origin effect e del mercato italiano nel mondo consentiranno lo sviluppo di un dialogo inter-disciplinare e di sinergie con potenziali risvolti applicativi che potranno contribuire all’accrescimento della conoscenza e della consapevolezza, sia delle istituzioni che delle imprese, rispetto a tematiche di promozione del Paese che facciano leva sul tema attuale della sostenibilità e utilizzino il canale digitale.
I deantroponimici portoghesi: nomi di battesimo
Il progetto, in lingua portoghese, intende focalizzarsi sul passaggio, nella lingua portoghese, di alcuni nomi propri all’uso comune in ambito paremiologico, artistico, industriale, culinario, naturalistico, ecc. La deonomastica, ampiamente studiata e di grande attualità in altre aree linguistiche, offre una prospettiva culturale che integra e completa gli studi linguistici. In ambito portoghese essa è, però, ancora poco approfondita. Uno studio previo sullo stato dell’arte, che tenga conto anche dei lavori sinora effettuati sulle altre lingue, sarà fondamentale per impostare adeguatamente il lavoro che si propone. Per sviluppare questo tema, sarà effettuato uno spoglio sui principali dizionari cartacei e una ricerca approfondita online – includendo i lessici informali – per individuare i lemmi di interesse deantroponimico. Il lessico sarà rintracciato anche attraverso una selezione di riviste, giornali e pubblicità. La ricorrenza di alcuni nomi in opere letterarie completerà il panorama.
OIM (FASE 2)
Il progetto di ricerca contribuisce all’OIM, un progetto di ricerca internazionale avviato nel 2014 per la costituzione di una banca dati che raccolga tutte le parole italiane e di origine italiana entrate nell’uso in altre lingue. Inserito tra i progetti strategici dell’Accademia della Crusca, l’OIM è pensato come punto di riferimento per la raccolta, verifica e condivisione di italianismi diffusi in diverse lingue del mondo (le lingue in lavorazione attualmente sono catalano, francese, inglese, polacco, portoghese, tedesco, spagnolo, ungherese, ma è prevista l’estensione a molte altre lingue del mondo). Grazie al sostegno dell’UNINT, è stato già finanziato nel 2019 un progetto di collaborazione che ha permesso di completare il formato della scheda lessicografica e di implementare la banca dati con circa 700 entrate (attualmente in continuo aggiornamento). È stato altresì definito il formato della scheda lessicografica relativa alla sezione italiana e iniziata la verifica delle voci inserite come base di partenza degli italianismi registrati nelle lingue censite. Una volta avviata questa prima fase (che terminerà con la conclusione del progetto 2019, prorogato a giugno 2021 a causa della pandemia da Covid 19), sarà possibile continuare l’inserimento dei dati nelle schede italiane (che costituisce la fase progettuale presentata per il 2020).
Regimi / alimentari. cibo e cultura materiale nelle grandi dittature

Il progetto vuole approfondire il tema dell’alimentazione in diversi tipi di regimi del Novecento: quello socialista in Unione Sovietica (1917-1991), quello fascista in Italia (1922-1943), quelli militari e filo fascisti in Portogallo (1926-1974) e Brasile (1964-1985). Se, infatti, i governi successivi alla Rivoluzione d’Ottobre fecero delle politiche sui generi alimentari una vetrina della funzionalità dell’economia pianificata, Mussolini, con la Battaglia del Grano (1925), rivendicò l’autosufficienza italiana; in Portogallo, Salazar mise il vino di Porto in primo piano in un'autocelebrativa Esposizione del Mondo Portoghese che ebbe luogo nel 1940, mentre, in Brasile, ricette di torte che celavano messaggi criptici venivano pubblicate sui quotidiani al posto delle notizie censurate.

Scrivere l'identità. Uno studio sulla lingua letteraria portoghese in epoca moderna e contemporanea

Il progetto di ricerca intende prendere in esame la lingua portoghese con la finalità di individuare e analizzare le diverse forme che essa ha assunto e assume in ambito letterario, in una dimensione diacronica (dalla seconda metà dell’Ottocento all’epoca attuale) e diatopica (Portogallo, Brasile, Africa e Asia lusofone). In particolare, verrà costituito un corpus di opere moderne e contemporanee rappresentative di tutti i contesti geografici lusofoni nel genere narrativo (romanzo e racconto) e se ne approfondiranno, sul piano formale, le scelte linguistiche compiute dagli autori al fine di veicolare un messaggio identitario (sociale, regionale, nazionale) all’interno della propria opera.
La letteratura, in ogni epoca e in ogni luogo, è infatti vettore di standardizzazione della lingua – si pensi al caso italiano – e di riflessione sulla lingua stessa, specialmente in un lasso temporale, come quello prescelto, denso di cambiamenti, nel campo delle estetiche letterarie, tendenti a dare sempre più importanza al significante testuale. Nei Paesi lusofoni – Regioni nel caso di Macao – il dibattito sulla lingua è stato portato in primo piano nei processi d’indipendenza dal Portogallo dei territori d’oltremare e ferve ancora oggi, grazie all’esistenza della Comunidade dos Países de Língua Portuguesa (CPLP), a un vivace e costante dibattito fra autori affermati ed emergenti e alle ricadute editoriali di risoluzioni linguistiche come il Nuovo Accordo Ortografico (1990).

Sub!: localisation workflows (th)at work 2

Il progetto intende approfondire alcuni dei numerosi spunti di ricerca emersi durante il progetto “Sub!: Localisation Workflows th(at) Work” di cui è la naturale prosecuzione. In particolare, basandosi sui dati quantitativi e qualitativi già raccolti attraverso una serie di esperimenti con l’obiettivo di individuare quale organizzazione del lavoro e quali tecnologie consentano di ottenere risultati migliori in minor tempo nella sottotitolazione di documentari dall’inglese all’italiano e dallo spagnolo all’italiano, il progetto si propone: 1) di completare l’analisi dei dati, confrontando la percezione soggettiva dei traduttori (raccolta mediante questionari pre- e post- esperimento e strumenti di rilevazione quali logbook di lavoro e moduli di controllo qualità post-revisione) e i dati oggettivi (le traduzioni realizzate), per individuare le principali problematiche riscontrate ed evidenziare eventuali carenze in fase di traduzione, revisione e post-editing; 2) effettuare una mappatura delle prassi traduttive nelle principali aziende attive in questo settore in Italia e nel Regno Unito, per valutare fino a che punto abbiano integrato i software per la traduzione nei loro workflow e le eventuali lacune tecnologiche e di risorse umane; 3) approfondire il dialogo con i principali produttori di software del settore per sondare le prospettive di sviluppo. Lavorando su queste tre direttrici, finalità di “Sub! 2” è far emergere più chiaramente le competenze professionali attualmente necessarie in ambito audiovisivo, con evidenti ricadute potenziali sulle proposte formative per aspiranti traduttori e sull’aggiornamento professionale per traduttori professionisti.

 Sub! Project: Localisation Workflows that Work

Il progetto ha l’obiettivo di confrontare tra di loro vari processi di organizzazione del lavoro (workflow) nella sottotitolazione di audiovisivi, attraverso una serie di esperimenti per stabilire quale sia il più efficiente, cioè quale consenta di ottenere risultati qualitativamente migliori in minor tempo e con minore sforzo. I workflow da confrontare si differenziano in base al grado di coinvolgimento delle tecnologie di traduzione assistita e automatica e di riconoscimento automatico del parlato. Saranno selezionati materiali audiovisivi (ad es. documentari) caratterizzati dalla presenza di lingue speciali (LSP), sulle quali i software per la traduzione tipicamente ottengono risultati migliori. I risultati dello studio saranno presentati in eventi rivolti al mondo accademico e dell’industria della traduzione, per contribuire al dialogo tra Università e mondo del lavoro.

Terminologia e traduzione: glossario ragionato italiano-cinese-italiano di politica ed economia cinese contemporanea

Il progetto “Terminologia e traduzione: glossario ragionato italiano-cinese-italiano di politica ed economia cinese contemporanea” si inserisce in un àmbito di studi linguistico-metodologico con un’attenzione particolare all’analisi della lingua e agli strumenti di riflessione linguistica che possano avere un impatto positivo sulla didattica della terminologia e della traduzione della lingua cinese e sulla corretta interpretazione e traduzione di contenuti legati allo specifico contesto d’uso.
Il progetto si prefigge di redigere un glossario tematico ragionato italiano-cinese-italiano di terminologia afferente alla politica e all'economia cinese contemporanea. Il glossario ha lo scopo di facilitare l'apprendimento da parte dei discenti di lingua cinese della terminologia oggetto di analisi della presente ricerca e proverà a creare uniformità e coerenza traduttologica nel lessico degli ambiti di studio con una sicura ricaduta sulla didattica dell'interpretariato e della traduzione per i corsi di laurea magistrale LM-94 e LM-37. Al fine di disseminare i risultati della ricerca e rendere coerente l'utilizzo di traducenti italiani nel riferirsi a quegli elementi lessicali tipici della lingua e del contesto politico-economico cinese, il progetto di ricerca prevede la pubblicazione di un glossario diviso in più aree tematiche.

Turismo internazionale e strategie di ‘marketing linguistico’ per l’analisi del ruolo della sostenibilità nella promozione del country brand e nella percezione dell’immagine turistica nazionale
ll turismo rappresenta un importante settore dell’economia italiana, con una grande potenzialità in termini di crescita e occupabilità così come a livello di integrazione sociale e culturale. In base al Rapporto Banca d’Italia del 2020, le entrate mondiali da turismo internazionale (in euro) sono diminuite del 64%. In tale quadro, segnato dalla pandemia per Covid-19, la quota di mercato dell’Italia si è leggermente ampliata, dal 3,4 al 3,7%, consolidando la quinta posizione a livello globale. Come riporta l’Indagine internazionale sul turismo di Banca d’Italia (18 giugno 2021) il surplus della bilancia turistica dell’Italia in rapporto al PIL, pur dimezzatosi allo 0,5%, rimane invece superiore alla media europea. Nello specifico, “per l’Italia le entrate turistiche dall’estero sono state pari all’1%del PIL nel 2020: un peso appena inferiore a quello medio dell’Unione europea (UE) e dell’area dell’euro”. All'interno di tale contesto s'inserisce il presente progetto, la cui innovatività risiede nell'oggetto d'indagine, ancora poco esplorato con metodologie interdisciplinari come quella qui proposta. Esso mira a mettere in campo le competenze di area linguistica (pragmatica linguistica, linguistica testuale e sociolinguistica) in aree di ambito aziendale (comunicazione, digital marketing, country branding, storytelling). La collaborazione di studiosi/e già attivamente impegnati nell’analisi dell’italianità (prodotti, attività e percezione), del country-of-origin effect e del mercato italiano nel mondo consentiranno lo sviluppo di un dialogo inter-disciplinare e di sinergie con potenziali risvolti applicativi che potranno contribuire all’accrescimento della conoscenza e della consapevolezza, sia delle istituzioni che delle imprese, rispetto a tematiche di promozione del Paese che facciano leva sul tema attuale della sostenibilità e utilizzino il canale digitale.
Eurolect Observatory Project
Le attività di ricerca previste dal progetto sono portate avanti dal Gruppo di ricerca Osservatorio sull’euroletto all’interno della Facoltà di Interpretariato e Traduzione (FIT) dell’Università degli Studi Internazionali di Roma – UNINT. La prima fase ha visto l’impegno di 19 studiose e studiosi provenienti da 11 istituzioni europee verso un comune obiettivo con l’adozione di un quadro di ricerca condiviso al fine di stabilire l’esistenza o meno di varietà legislative europee altre (euroletti) rispetto alle varietà in uso nelle legislazioni nazionali (cfr. Mori, Ed., 2018). La seconda fase del progetto vede la partecipazione di 29 membri di 21 istituzioni impegnati in attività di ricerca nelle seguenti aree tematiche:
  1. questioni di genere;
  2. variabilità geografica nelle varietà legislative di diversi paesi europei (anche extra-UE);
  3. variazione intra-linguistica nella trasposizione delle direttive;
  4. variazione intra-testuale nelle varietà legislative sovranazionali e nazionali e per generi testuali;
  5. studi terminologici;
  6. contatto linguistico e fenomeni di convergenza negli euroletti;
  7. miglioramento della qualità legislativa per una maggiore inclusione e accessibilità;
  8. indessicalità e identità nei Trattati europei e nazionali;
  9. evoluzione nel ruolo dell’inglese in contesto UE;
  10. sviluppo linguistico degli euroletti in fase di pre e post adesione (per i Paesi Membri di adesione più recente).
I deantroponimici portoghesi: nomi di battesimo
Il progetto, in lingua portoghese, intende focalizzarsi sul passaggio, nella lingua portoghese, di alcuni nomi propri all’uso comune in ambito paremiologico, artistico, industriale, culinario, naturalistico, ecc. La deonomastica, ampiamente studiata e di grande attualità in altre aree linguistiche, offre una prospettiva culturale che integra e completa gli studi linguistici. In ambito portoghese essa è, però, ancora poco approfondita. Uno studio previo sullo stato dell’arte, che tenga conto anche dei lavori sinora effettuati sulle altre lingue, sarà fondamentale per impostare adeguatamente il lavoro che si propone. Per sviluppare questo tema, sarà effettuato uno spoglio sui principali dizionari cartacei e una ricerca approfondita online – includendo i lessici informali – per individuare i lemmi di interesse deantroponimico. Il lessico sarà rintracciato anche attraverso una selezione di riviste, giornali e pubblicità. La ricorrenza di alcuni nomi in opere letterarie completerà il panorama.
OIM (FASE 1)
Il progetto di ricerca contribuisce all’OIM (Osservatorio degli Italianismi nel Mondo), progetto di ricerca internazionale avviato nel 2014 per la costituzione di una banca dati che raccolga tutte le parole italiane e di origine italiana entrate nell’uso in altre lingue. Inserito tra i progetti strategici dell’Accademia della Crusca, l’OIM è pensato come punto di riferimento per la raccolta, verifica e condivisione di italianismi diffusi in diverse lingue del mondo. Nella banca dati attualmente in lavorazione è confluito il materiale già raccolto nel Dizionario di italianismi in inglese, francese e tedesco (Difit) diretto da Harro Stammerjohann e in altri studi in corso: attualmente la ricerca è stata estesa ad altre tre importanti lingue neolatine (spagnolo, catalano e portoghese) e all’ungherese e al polacco.
Sub! Project: Localisation Workflows that Work
Il progetto ha l’obiettivo di confrontare tra di loro vari processi di organizzazione del lavoro (workflow) nella sottotitolazione di audiovisivi, attraverso una serie di esperimenti per stabilire quale sia il più efficiente, cioè quale consenta di ottenere risultati qualitativamente migliori in minor tempo e con minore sforzo. I workflow da confrontare si differenziano in base al grado di coinvolgimento delle tecnologie di traduzione assistita e automatica e di riconoscimento automatico del parlato. Saranno selezionati materiali audiovisivi (ad es. documentari) caratterizzati dalla presenza di lingue speciali (LSP), sulle quali i software per la traduzione tipicamente ottengono risultati migliori. I risultati dello studio saranno presentati in eventi rivolti al mondo accademico e dell’industria della traduzione, per contribuire al dialogo tra Università e mondo del lavoro.
Eurolect Observatory Project
Le attività di ricerca previste dal progetto sono portate avanti dal Gruppo di ricerca Osservatorio sull’euroletto all’interno della Facoltà di Interpretariato e Traduzione (FIT) dell’Università degli Studi Internazionali di Roma – UNINT. La prima fase ha visto l’impegno di 19 studiose e studiosi provenienti da 11 istituzioni europee verso un comune obiettivo con l’adozione di un quadro di ricerca condiviso al fine di stabilire l’esistenza o meno di varietà legislative europee altre (euroletti) rispetto alle varietà in uso nelle legislazioni nazionali (cfr. Mori, Ed., 2018). La seconda fase del progetto vede la partecipazione di 29 membri di 21 istituzioni impegnati in attività di ricerca nelle seguenti aree tematiche:
  1. questioni di genere;
  2. variabilità geografica nelle varietà legislative di diversi paesi europei (anche extra-UE);
  3. variazione intra-linguistica nella trasposizione delle direttive;
  4. variazione intra-testuale nelle varietà legislative sovranazionali e nazionali e per generi testuali;
  5. studi terminologici;
  6. contatto linguistico e fenomeni di convergenza negli euroletti;
  7. miglioramento della qualità legislativa per una maggiore inclusione e accessibilità;
  8. indessicalità e identità nei Trattati europei e nazionali;
  9. evoluzione nel ruolo dell’inglese in contesto UE;
  10. sviluppo linguistico degli euroletti in fase di pre e post adesione (per i Paesi Membri di adesione più recente).
Quantitative and Descriptive Corpus-Driven Studies on Translation and Interpreting at the European Parliament and U. N. Security Council
Il progetto si propone di analizzare i testi dei lavori del Parlamento Europeo e del Consiglio di Sicurezza dell’ONU per scopi didattici. Le lingue di partenza e di arrivo sono cinese, francese, inglese, italiano. In particolare lo studio esamina varietà linguistiche di contatto, marcatori lessico-sintattici di normalizzazione, esplicitazione e semplificazione, aspetti ideologici, sociolinguistici e pragmatici.
Eurolect Observatory Project
Le attività di ricerca previste dal progetto sono portate avanti dal Gruppo di ricerca Osservatorio sull’euroletto all’interno della Facoltà di Interpretariato e Traduzione (FIT) dell’Università degli Studi Internazionali di Roma – UNINT. La prima fase ha visto l’impegno di 19 studiose e studiosi provenienti da 11 istituzioni europee verso un comune obiettivo con l’adozione di un quadro di ricerca condiviso al fine di stabilire l’esistenza o meno di varietà legislative europee altre (euroletti) rispetto alle varietà in uso nelle legislazioni nazionali (cfr. Mori, Ed., 2018). La seconda fase del progetto vede la partecipazione di 29 membri di 21 istituzioni impegnati in attività di ricerca nelle seguenti aree tematiche:
  1. questioni di genere;
  2. variabilità geografica nelle varietà legislative di diversi paesi europei (anche extra-UE);
  3. variazione intra-linguistica nella trasposizione delle direttive;
  4. variazione intra-testuale nelle varietà legislative sovranazionali e nazionali e per generi testuali;
  5. studi terminologici;
  6. contatto linguistico e fenomeni di convergenza negli euroletti;
  7. miglioramento della qualità legislativa per una maggiore inclusione e accessibilità;
  8. indessicalità e identità nei Trattati europei e nazionali;
  9. evoluzione nel ruolo dell’inglese in contesto UE;
  10. sviluppo linguistico degli euroletti in fase di pre e post adesione (per i Paesi Membri di adesione più recente).
Il parlato televisivo. Da DubTalk a TVTalk
Negli ultimi anni l’avvento del digitale terrestre e delle piattaforme di streaming online (come Netflix), insieme alla diffusione dei canali satellitari su abbonamento, hanno determinato un incremento nell’offerta di programmi e una diversificazione dei prodotti e delle modalità di traduzione adottate, dando allo spettatore la scelta della modalità di fruizione (versione doppiata, sottotitolata, sottotitoli per i non udenti, audiodescrizione). Il progetto TVTalk si configura come la prosecuzione del progetto DubTalk, con l’obiettivo di consolidare il corpus parallelo di film e serie TV già raccolto e ampliare i generi. Più specificamente, vengono aggiunti film e serie TV in costume tratti da fonti letterarie; programmi TV tradotti in voiceover e simil-sync; e film e serie TV italiani con sottotitoli in inglese destinati ai mercati esteri.
Quantitative and Descriptive Corpus-Driven Studies on Translation and Interpreting at the European Parliament and U. N. Security Council
Il progetto si propone di analizzare i testi dei lavori del Parlamento Europeo e del Consiglio di Sicurezza dell’ONU per scopi didattici. Le lingue di partenza e di arrivo sono cinese, francese, inglese, italiano. In particolare lo studio esamina varietà linguistiche di contatto, marcatori lessico-sintattici di normalizzazione, esplicitazione e semplificazione, aspetti ideologici, sociolinguistici e pragmatici.
SMART 2 (Shaping Multilingual Access with Respeaking Technology)
SMART2 si propone di concludere l’analisi di dati sul respeaking interlinguistico (nella direzione inglese > italiano) utilizzando la metodologia già testata nel precedente progetto SMART, per poter cominciare a fornire delle risposte sulla fattibilità del respeaking interlinguistico, sulle principali variabili del processo e sulle competenze necessarie. Tale analisi produrrà degli elementi utili per delineare delle ipotesi di formazione e fornirà una base scientifica per un ulteriore, più ampio progetto che coinvolgerà professionisti invece di studenti. SMART2, promosso da UNINT come università capofila, si presenta quindi come la naturale prosecuzione di SMART, consentendo di rafforzare ulteriormente la collaborazione con i partner internazionali.
Eurolect Observatory Project
Le attività di ricerca previste dal progetto sono portate avanti dal Gruppo di ricerca Osservatorio sull’euroletto all’interno della Facoltà di Interpretariato e Traduzione (FIT) dell’Università degli Studi Internazionali di Roma – UNINT. La prima fase ha visto l’impegno di 19 studiose e studiosi provenienti da 11 istituzioni europee verso un comune obiettivo con l’adozione di un quadro di ricerca condiviso al fine di stabilire l’esistenza o meno di varietà legislative europee altre (euroletti) rispetto alle varietà in uso nelle legislazioni nazionali (cfr. Mori, Ed., 2018). La seconda fase del progetto vede la partecipazione di 29 membri di 21 istituzioni impegnati in attività di ricerca nelle seguenti aree tematiche:
  1. questioni di genere;
  2. variabilità geografica nelle varietà legislative di diversi paesi europei (anche extra-UE);
  3. variazione intra-linguistica nella trasposizione delle direttive;
  4. variazione intra-testuale nelle varietà legislative sovranazionali e nazionali e per generi testuali;
  5. studi terminologici;
  6. contatto linguistico e fenomeni di convergenza negli euroletti;
  7. miglioramento della qualità legislativa per una maggiore inclusione e accessibilità;
  8. indessicalità e identità nei Trattati europei e nazionali;
  9. evoluzione nel ruolo dell’inglese in contesto UE;
  10. sviluppo linguistico degli euroletti in fase di pre e post adesione (per i Paesi Membri di adesione più recente).
Rapporti luso-nipponici
Obiettivo del progetto è quello di indagare a fondo su aspetti ancora non sistematizzati che mettano a fuoco la relazione tra il Giappone e il mondo portoghese considerando sia rapporti politici e sociali sia rapporti religiosi e missionologici, dal momento che il mondo missionario si avvaleva del padroado portoghese per l’espansione in territorio orientale. È quindi obiettivo precipuo fare chiarezza sui personaggi e protagonisti di questi rapporti, focalizzando in particolar modo l’ambito ecclesiale che, per procedere con l’evangelizzazione dei popoli incontrati, traduceva testi fondamentali per la religione cattolica, redigeva grammatiche, stilava dizionari con l’intento di conoscere la lingua per sviluppare con più facilità la diffusione della religione cattolica e quindi per favorire l’attività evangelizzatrice.
Eurolect Observatory Project
Le attività di ricerca previste dal progetto sono portate avanti dal Gruppo di ricerca Osservatorio sull’euroletto all’interno della Facoltà di Interpretariato e Traduzione (FIT) dell’Università degli Studi Internazionali di Roma – UNINT. La prima fase ha visto l’impegno di 19 studiose e studiosi provenienti da 11 istituzioni europee verso un comune obiettivo con l’adozione di un quadro di ricerca condiviso al fine di stabilire l’esistenza o meno di varietà legislative europee altre (euroletti) rispetto alle varietà in uso nelle legislazioni nazionali (cfr. Mori, Ed., 2018). La seconda fase del progetto vede la partecipazione di 29 membri di 21 istituzioni impegnati in attività di ricerca nelle seguenti aree tematiche:
  1. questioni di genere;
  2. variabilità geografica nelle varietà legislative di diversi paesi europei (anche extra-UE);
  3. variazione intra-linguistica nella trasposizione delle direttive;
  4. variazione intra-testuale nelle varietà legislative sovranazionali e nazionali e per generi testuali;
  5. studi terminologici;
  6. contatto linguistico e fenomeni di convergenza negli euroletti;
  7. miglioramento della qualità legislativa per una maggiore inclusione e accessibilità;
  8. indessicalità e identità nei Trattati europei e nazionali;
  9. evoluzione nel ruolo dell’inglese in contesto UE;
  10. sviluppo linguistico degli euroletti in fase di pre e post adesione (per i Paesi Membri di adesione più recente).
Libro CINEARCHITETTURE 
Il progetto si propone di realizzare una pubblicazione che, partendo dalle testimonianze dei grandi registi e architetti, analizzi il tema della rappresentazione dello spazio urbano e le affinità speculari tra cinema ed architettura. Entrambe infatti si basano su un dualismo fisiologico: da una parte vocazione artistica e bisogni culturali, dall’altra processi industriali e finalità funzionali. CINEARCHITETTURE intende così facilitare la lettura dell’immaginario cinematografico e dello spazio urbano rivolgendosi non solo agli esperti del settore ma a chiunque sia interessato alla conoscenza del processo creativo di tali discipline e alle dinamiche sociali conseguenti.
Vetera et nova sul gioco di carte mamelucco Muluk wa Nuwwab. Valenze oracolari e risvolti allegorici
Il progetto mira alla pubblicazione di un volume monografico così articolato: un preambolo sull’origine militare del gioco, sui suoi antecedenti indo-persiani (Ganjifa) e sulle fonti medievali in cui esso è menzionato; una riproduzione integrale dell’esemplare manoscritto conservato presso il Museo Topkapi di Istanbul; la traduzione in italiano, l’interpretazione e il commento delle sentenze emblematiche arabe; un glossario dei termini; una bibliografia ragionata.Il progetto mira alla pubblicazione di un volume monografico così articolato: un preambolo sull’origine militare del gioco, sui suoi antecedenti indo-persiani (Ganjifa) e sulle fonti medievali in cui esso è menzionato; una riproduzione integrale dell’esemplare manoscritto conservato presso il Museo Topkapi di Istanbul; la traduzione in italiano, l’interpretazione e il commento delle sentenze emblematiche arabe; un glossario dei termini; una bibliografia ragionata.
Eurolect Observatory Project
Le attività di ricerca previste dal progetto sono portate avanti dal Gruppo di ricerca Osservatorio sull’euroletto all’interno della Facoltà di Interpretariato e Traduzione (FIT) dell’Università degli Studi Internazionali di Roma – UNINT. La prima fase ha visto l’impegno di 19 studiose e studiosi provenienti da 11 istituzioni europee verso un comune obiettivo con l’adozione di un quadro di ricerca condiviso al fine di stabilire l’esistenza o meno di varietà legislative europee altre (euroletti) rispetto alle varietà in uso nelle legislazioni nazionali (cfr. Mori, Ed., 2018). La seconda fase del progetto vede la partecipazione di 29 membri di 21 istituzioni impegnati in attività di ricerca nelle seguenti aree tematiche:
  1. questioni di genere;
  2. variabilità geografica nelle varietà legislative di diversi paesi europei (anche extra-UE);
  3. variazione intra-linguistica nella trasposizione delle direttive;
  4. variazione intra-testuale nelle varietà legislative sovranazionali e nazionali e per generi testuali;
  5. studi terminologici;
  6. contatto linguistico e fenomeni di convergenza negli euroletti;
  7. miglioramento della qualità legislativa per una maggiore inclusione e accessibilità;
  8. indessicalità e identità nei Trattati europei e nazionali;
  9. evoluzione nel ruolo dell’inglese in contesto UE;
  10. sviluppo linguistico degli euroletti in fase di pre e post adesione (per i Paesi Membri di adesione più recente).
GEROM
GEROM è il prodotto finale di un progetto italo-tedesco nato e realizzato all'interno del Fachbereich Translations-, Sprach- und Kulturwissenschaft (FTSK) della Johannes Gutenberg-Universität Mainz/Germersheim e della Facoltà di Interpretariato e Traduzione (FIT) dell'Università degli Studi Internazionali di Roma - UNINT. Il progetto si è articolato in due fasi, comprese tra il 2013 e il 2015. Nella prima fase i coordinatori del progetto hanno riunito in due gruppi di lavoro studenti e laureandi per valutare il contributo della terminografia al dialogo italo-tedesco. Nella seconda fase è stata organizzata una Tavola rotonda che ha permesso il confronto con professionisti delle lingue, ricercatori e docenti universitari specializzati in terminologia e linguistica dei corpora.
La governance democratica alla prova della pandemia: lezioni comparate per il futuro

Il progetto intende realizzare uno studio delle modalità di azione messe in capo da specifici ordinamenti nazionali in merito a temi coinvolti dalla gestione dell’emergenza pandemica, verificando in che misura la necessità di tutelare la salute pubblica e la sanità dei cittadini sia riuscita a contemperare il bisogno di contenere la portata di misure restrittive di fondamentali libertà costituzionalmente garantite entro limiti compatibili con gli standard di democrazia dello Stato di Diritto nei diversi contesti nazionali. Per questo si prevede un’articolazione della ricerca in tre fasi: 1) Raccolta dei materiali di studio; 2) Stesura dei capitoli della ricerca; 3) Organizzazione della conferenza internazionale di presentazione dei risultati della ricerca, editing del Volume di raccolta dei capitoli di studio e dei contributi del convegno internazionale. Fine ultimo del progetto è quello di definire un possibile modello teorico di “Costituzione dell’Emergenza”, da cui gli assetti istituzionali possano estrapolare proficue indicazioni di “best practices” istituzionali e normative per una gestione virtuosa e nel rispetto dei canoni di democraticità di eventi emergenziali presenti e futuri.

Prospettive di cooperazione NATO/Unione Europea nel Mediterraneo

La cooperazione strategica tra la NATO e l'Unione Europea, che affonda le radici nel secondo dopoguerra, ha consentito di affrontare numerose sfide, dapprima nello spazio euro-atlantico e in seguito nell'area balcanica. Nell'era geopolitica attualmente in corso, l'insorgere di minacce "liquide", di natura, cioè, transnazionale e asimmetrica, rappresenta il banco di prova di questa cooperazione, nonché un impulso al rafforzamento della stessa. Il tema è di cruciale importanza nell'area MENA, dove la crisi libica, l'emergenza migratoria e i fenomeni terroristici, unitamente all'effetto destabilizzante di rivendicazioni anti-establishment, impongono un ripensamento dei paradigmi e degli strumenti sino ad ora utilizzati. L'importanza della cooperazione tra la NATO e l'Unione appare ormai un elemento consolidato anche nella coscienza istituzionale. Il ruolo dell'Alleanza Atlantica nell'area mediterranea è stato al centro del colloquio tra il primo ministro italiano Mario Draghi e il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg, tenutosi a Roma il 17 novembre 2021. Inoltre, l'andamento delle relazioni tra la NATO e l'Unione è determinante per la realizzazione delle ambizioni europee di "autonomia strategica", tema che è stato approfondito nel corso dell'incontro dei ministri della difesa europei tenutosi a Lubiana il 16 novembre, una tappa della roadmap per la finalizzazione dello Strategic Compass. Il presente progetto ricerca si propone dunque di analizzare gli scenari di cooperazione tra l'Alleanza atlantica e l'apparato di difesa europea e sotto il profilo teorico-dottrinale e sotto il profilo pratico, passando per una necessaria ricostruzione del quadro normativo di riferimento.

La governance democratica alla prova della pandemia: lezioni comparate per il futuro

Il progetto intende realizzare uno studio delle modalità di azione messe in capo da specifici ordinamenti nazionali in merito a temi coinvolti dalla gestione dell’emergenza pandemica, verificando in che misura la necessità di tutelare la salute pubblica e la sanità dei cittadini sia riuscita a contemperare il bisogno di contenere la portata di misure restrittive di fondamentali libertà costituzionalmente garantite entro limiti compatibili con gli standard di democrazia dello Stato di Diritto nei diversi contesti nazionali. Per questo si prevede un’articolazione della ricerca in tre fasi: 1) Raccolta dei materiali di studio; 2) Stesura dei capitoli della ricerca; 3) Organizzazione della conferenza internazionale di presentazione dei risultati della ricerca, editing del Volume di raccolta dei capitoli di studio e dei contributi del convegno internazionale. Fine ultimo del progetto è quello di definire un possibile modello teorico di “Costituzione dell’Emergenza”, da cui gli assetti istituzionali possano estrapolare proficue indicazioni di “best practices” istituzionali e normative per una gestione virtuosa e nel rispetto dei canoni di democraticità di eventi emergenziali presenti e futuri.

Prospettive di cooperazione NATO/Unione Europea nel Mediterraneo

La cooperazione strategica tra la NATO e l'Unione Europea, che affonda le radici nel secondo dopoguerra, ha consentito di affrontare numerose sfide, dapprima nello spazio euro-atlantico e in seguito nell'area balcanica. Nell'era geopolitica attualmente in corso, l'insorgere di minacce "liquide", di natura, cioè, transnazionale e asimmetrica, rappresenta il banco di prova di questa cooperazione, nonché un impulso al rafforzamento della stessa. Il tema è di cruciale importanza nell'area MENA, dove la crisi libica, l'emergenza migratoria e i fenomeni terroristici, unitamente all'effetto destabilizzante di rivendicazioni anti-establishment, impongono un ripensamento dei paradigmi e degli strumenti sino ad ora utilizzati. L'importanza della cooperazione tra la NATO e l'Unione appare ormai un elemento consolidato anche nella coscienza istituzionale. Il ruolo dell'Alleanza Atlantica nell'area mediterranea è stato al centro del colloquio tra il primo ministro italiano Mario Draghi e il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg, tenutosi a Roma il 17 novembre 2021. Inoltre, l'andamento delle relazioni tra la NATO e l'Unione è determinante per la realizzazione delle ambizioni europee di "autonomia strategica", tema che è stato approfondito nel corso dell'incontro dei ministri della difesa europei tenutosi a Lubiana il 16 novembre, una tappa della roadmap per la finalizzazione dello Strategic Compass. Il presente progetto ricerca si propone dunque di analizzare gli scenari di cooperazione tra l'Alleanza atlantica e l'apparato di difesa europea e sotto il profilo teorico-dottrinale e sotto il profilo pratico, passando per una necessaria ricostruzione del quadro normativo di riferimento.

Stato di eccezione e conflitti asimmetrici: un tema di geopolitica e diritto comparato

Il progetto di ricerca, prendendo in esame l’evoluzione teorica e lo sviluppo storico del concetto di stato di eccezione, evidenzia i diversi aspetti che l’impatto di una situazione di massima emergenza può avere su un ordinamento statale democratico. L’analisi dello stato di eccezione, anche sotto il profilo giuspenalistico, consente di indagare, specularmente, anche le ragioni di fondo dell’odierna crisi della dottrina dello Stato, sempre più divisa tra tecnicismi riformatori e appelli ai valori del costituzionalismo. L’ordinamento statale sovrano, e gli ordinamenti dottrinali classici che ad esso si riferiscono, hanno evidenziato delle serie difficoltà di fronte alla sfida rappresentata sia dall’Islam, il cui comunitarismo teocentrico risulta speculare rispetto al secolarismo politico europeo, che dalla Cina, che rivendica con crescente assertività la propria centralità nel contesto internazionale, in nome del suo universalismo comunitario. Superare i limiti dell’analisi teorica attuale e influenzare il processo di decisione politica in merito ai principali contesti emergenziali costituiscono i due principali obbiettivi di fondo del progetto.

Stato di eccezione e conflitti asimmetrici: un tema di geopolitica e diritto comparato

Il progetto di ricerca, prendendo in esame l’evoluzione teorica e lo sviluppo storico del concetto di stato di eccezione, evidenzia i diversi aspetti che l’impatto di una situazione di massima emergenza può avere su un ordinamento statale democratico. L’analisi dello stato di eccezione, anche sotto il profilo giuspenalistico, consente di indagare, specularmente, anche le ragioni di fondo dell’odierna crisi della dottrina dello Stato, sempre più divisa tra tecnicismi riformatori e appelli ai valori del costituzionalismo. L’ordinamento statale sovrano, e gli ordinamenti dottrinali classici che ad esso si riferiscono, hanno evidenziato delle serie difficoltà di fronte alla sfida rappresentata sia dall’Islam, il cui comunitarismo teocentrico risulta speculare rispetto al secolarismo politico europeo, che dalla Cina, che rivendica con crescente assertività la propria centralità nel contesto internazionale, in nome del suo universalismo comunitario. Superare i limiti dell’analisi teorica attuale e influenzare il processo di decisione politica in merito ai principali contesti emergenziali costituiscono i due principali obbiettivi di fondo del progetto.

Progetti esterni con Unità di ricerca UNINT

PRIN 2017 - Progetto nazionale Lingua italiana, mercato globale delle lingue, impresa italiana nel mondo: nuove dinamiche linguistiche, socioculturali, istituzionali, economico-produttive

ESRC - Progetto internazionale SMART (Shaping Multilingual Access through Respeaking)

Bandi e opportunità di finanziamento 

Dall’inizio del 2020, l’Ufficio Ricerca di Ateneo diffonde una Newsletter sulla Ricerca, con cadenza quindicinale, con l'obiettivo di informare su bandi e opportunità di finanziamento per progetti di ricerca, nazionali ed europei. Le iniziative sono categorizzate per ambito tematico e associate alle tre facoltà: Facoltà di Interpretariato e Traduzione, Facoltà di Economia e Facoltà di Scienze della Politica e dinamiche psico-sociali.

Il servizio è riservato ai/alle docenti di ruolo dell'Ateneo ed è disponibile nell'area ad accesso riservato al seguente link.