Studiare
è un viaggio
a doppio senso
rivolti verso l'altro
Il futuro del Servizio sanitario nazionale solidaristico e universale passa inevitabilmente attraverso la realizzazione di un nuovo patto tra medici, infermieri e le altre professioni sanitarie. Delle prospettive e su come effettivamente si potrà concretizzare questo percorso se n’è discusso stamani a Roma, presso l’Aula Magna della Libera Università Luspio, nel corso del convegno dal titolo “Le professioni sanitarie del futuro”, promosso dallo stesso Ateneo romano, leader nella formazione universitaria in sanità.
Medici in esubero e carenza di infermieri.
In Italia ci sono più medici pro capite rispetto alla maggior parte degli altri paesi Ocse. Nel 2008, l’Italia aveva 4,2 medici ogni 1.000 abitanti, al di sopra della media Ocse di 3,2. Gli infermieri, invece, sempre nel 2008 sono 6,3 ogni 1.000 abitanti, un livello nettamente inferiore rispetto alla media di 9,0 nei paesi dell'Ocse. Ma non è solo un problema di numeri e di rapporti da riequilibrare in chiave europea. C’è anche un problema di competenze.
Le nuove competenze infermieristiche.
E’ infatti indispensabile ridisegnare il rapporto tra medici e infermieri attribuendo a questi ultimi nuove competenze e atti. Ma non si parte da zero. Esempi di una nuova organizzazione del lavoro tra medici e infermieri sono già in fase di sperimentazione in varie regioni italiane. Parliamo del modello See and treat adottato dalla Regione Toscana, su proposta della locale Società di medicina d’urgenza, che consente ad infermieri, debitamente formati, di gestire nei Dea i codici bianchi. Ma il riferimento è anche alle ambulanze INDIA, nelle quali il personale infermieristico, all’uopo preparato, gestisce operazioni salvavita immediatamente prima dell’accesso all’ospedale. In Emilia Romagna, invece, il trattamento perioperatorio è svolto dagli infermieri. E in ultima istanza, una grossa novità è rappresentata dalla diffusione negli ospedali di molte regioni del centro-nord del modello dell’ospedale per intensità di cure che, affidando la gestione del posto letto al personale infermieristico esalta le funzioni precipue proprie della professione medica, liberandola da competenze improprie.
Le prospettive del ‘Patto tra le professioni’ e il Tavolo tecnico Ministero della Salute-Regioni.
Su questa linea sta lavorando da alcuni mesi un tavolo tecnico Ministero Salute-Regioni allo scopo di delineare le nuove competenze di tutte le professioni sanitarie. Si è iniziato dagli infermieri e poi via via si affronteranno le altre specificità professionali.
La previsione è quella di affrontare l’insieme delle altre professioni sanitarie, ad iniziare dai tecnici sanitari di radiologia medica e a seguire tecnici sanitari di laboratorio biomedico, ostetriche, fisioterapisti, audiometristi e audio protesisti etc, sulla base delle scelte di priorità che Ministero e Regioni individueranno sia in termini di implementazione di competenze che sulla base di unificazione di alcuni profili professionali, per meglio rispondere alle reali esigenze del mercato del lavoro sanitario e della sua formazione universitaria.
(Ufficio Stampa - Quotidiano sanità)
Atti del Convegno
Hanno partecipato al Convegno:
Vincenzo Zeno-Zencovich (Rettore LUSPIO)
Giovanni Bisogni (Presidente CdA LUSPIO)
Francesco Saverio Proia (Dirigente Direzione Generale Professioni Sanitarie del Ministero)
Stefano De Lillo (Componente Commissione Igiene e Sanità del Senato)
Luciana Pedoto (Componente Commissione Affari Sociali della Camera)
Antonio Bortone (Presidente Associazione Italiana Fisioterapisti)
Aldo Morrone (Direttore Generale A.O. San Camillo Forlanini)
Paolo Capone (Segretario Nazionale UGL FP)
Fernando Capuano (Presidente Confederazione ANTEL-ASSIATEL-AITIC)
Giuseppe Lavra (Vice Presidente Ordine Medici di Roma)
Cesare Proietti (Federazione Nazionale Tecnici Sanitari di Radiologia Medica)
Paolo Cruciani (Vice Presidente Ordine Psicologi del Lazio)
Claudio Federici (Sindacalista CISL FP)
Augusto Battaglia (ex assessore Sanità Regione Lazio)
Messaggio del Ministro della Salute PROF. RENATO BALDUZZI
Intervento di FRANCESCO SAVERIO PROIA
Sintesi degli interventi